Rimborsi Iva liberi con una nuova soglia: questa la nuova soglia entro la quale i crediti chiesti a rimborso in sede di dichiarazione annuale, oppure di istanza trimestrale, saranno erogati dall’amministrazione finanziaria, a tutti i contribuenti, senza l’onere della garanzia fideiussoria o del «visto rinforzato». Lo prevede una recente integrazione al DL 193/2016.
Il nuovo limite è adesso fino a 30 mila euro, rispetto ai 15 mila euro vecchi.
I rimborsi (previsti nell’articolo 30 del DPR 633/1972) sono eseguiti, su richiesta fatta in sede di dichiarazione annuale, entro tre mesi dalla presentazione della dichiarazione Iva. Sulle somme rimborsate si applicano gli interessi in ragione del 2% annuo, con decorrenza dal 90° giorno successivo a quello in cui è stata presentata la dichiarazione, non computando il periodo intercorrente tra la data di notifica della richiesta di documenti e la data della loro consegna, quando superi quindici giorni.
La richiesta di rimborso del credito, emergente dalla Dichiarazione annuale IVA/2019 per l’anno 2018 – che viene già presentata a partire dal 1° febbraio 2019 ed è disciplinata dall’art. 38-bis del D.P.R. 633/1972 – risulta modificata dalle disposizioni contenute nel Decreto Fiscale, con il raddoppio del precedente limite salito da 15.000 a 30.000 euro. Soglia riguardante esclusivamente la richiesta di rimborso del credito Iva.
L’innalzamento della soglia a 30mila euro, parte dalla dichiarazione Iva annuale e dalle domande rimborso credito IVA primo trimestre, tramite modello TR Agenzia delle entrate. Riassumendo, il credito IVA trimestrale non superiore a 30,000 euro è rimborsabile liberamente senza bisogno di ulteriori adempimenti come garanzie o visti.
I requisiti previsti per ottenere il rimborso dell’IVA sono di seguito indicati: